Here is the doll.
―Hans Bellmer
Ti slacci gli arti dal tronco. Li torci su loro stessi, come se volessi strizzarli. Poi li riagganci. Fai ruotare le anche sui perni d’ottone, prima in senso orario poi in senso antiorario. Emettono un sibilo. Al posto della testa hai un pube. Un solo ombelico, perfettamente cesellato, e due bacini, quattro gambe, nessun seno.
Spii il mondo attraverso il foro cigliato dell’ombelico. Disponi di un unico occhio sprovvisto di palpebre. Ma di palpebre è ricoperto il mondo, non ne hai bisogno. Puoi scomporti e ricomporti con la sola forza del pensiero. La tua meccanica lo consente, e tu hai imparato a controllare ogni singolo gancio del tuo esoscheletro, ogni singola articolazione.
Il tuo corpo desta meraviglia e tu ne vai orgogliosa. Hai quattro fianchi stupendi, quattro rotule cromate mozzafiato. I visitatori si complimentano col Creatore, che a volte ti riporta i loro commenti, come se non li avessi sentiti. Lui non sa che ci sei. Non crede alla tua pancia pensante.
Alcuni collezionisti vorrebbero comprarti. Il Creatore risponde: mi dispiace, quest’opera non è in vendita.
Potresti alzarti sui tuoi quattro piedi in qualsiasi momento, andartene, ma non lo fai perché il Creatore ti vuole con sé. A volte si siede su uno sgabello e comincia a fissarti. Rimane così per ore certe sere. Oppure ti sfiora con le sue dita delicate e tu senti, senti che da un momento all’altro potrebbe distruggerti.
Per questo non te ne vai, perché Lui è più forte di te, sebbene di te ignori tutto. Non so niente di questa, lo senti dire spesso. Non so come sia nata. E’ Unica.
Lui non sa che ci sei, ma tu sai che Lui c’è.
Hai accettato il tuo destino.
Unica Zürn (Grunewald, 6 luglio 1916 – Parigi, 19 ottobre 1970) è stata un’artista e scrittrice tedesca.