I LOVE DICK

I Love Dick (Semiotext(e) / Native Agent, 1997) è uno di quei libri che non riesci mai davvero a riporre sullo scaffale. Almeno a me non è ancora riuscito. C’è una sfrontatezza in queste pagine che ti arriva come uno schiaffo in faccia e ti impedisce di andare oltre il bruciore dell’offesa.

Del romanzo d’esordio di Chris Kraus si è scritto poco e male (fa eccezione una tardiva recensione di Leslie Jamison). Nella maggioranza dei casi si è tentato di cristallizzare il testo, per sua natura viscoso, in vacue formule di circostanza, per esempio descrivendolo affrettatamente come l’abnorme narrazione di un ménage à trois iperintellettuale. Ma per quanto l’assunto corrisponda all’effettiva struttura del romanzo, non riesce a immobilizzarne il contenuto sfrenato, che travasa in derive vertiginose di pagina in pagina e, vorrei dire, di paragrafo in paragrafo, sfuggendo rovinosamente di mano.

Mi domando se il fascino maggiore dell’opera di Kraus non stia proprio nel suo essere ostile, nella sua capacità di opporre resistenza a una decodifica puramente razionale, in questa sua lucidissima incongruità.

Sì, la cosa più bella di I Love Dick, e della scrittura di Chris Kraus in generale, è la sua assoluta refrattarietà alla parafrasi, perché è così che la scrittura diventa qualcosa di irreprimibile. E io mi sento confortata nel sapere che scrittrici imparafrasabili e ostili come l’Anna Maria Ortese toledana, l’Ingeborg Bachmann di Malina, la Sarah Kane di 4.48 Psychosis, l’Amelia Rosselli più bellicosa, insieme a molte altre, non potranno mai davvero essere messe a tacere, perché non smetteranno mai di offendere.

– Because I’m moved to writing to be irrepressible. Writing to you seems like some holy cause, cause there’s not enough female irrepressibility written down. I’ve fused my silence and repression with the entire female gender’s silence and repression. I think the sheer fact of women talking, being, paradoxical, inexplicable, flip, self-distructive but above all else public is the most revolutionary thing in the world.

5 pensieri su “I LOVE DICK

Lascia un commento